L’origine di Isernia è antichissima. Nel periodo paleolitico, l’uomo già vi dimorava, benché la storia della città inizi con l’epoca sannitica. Il sito su cui sorge l’abitato, tra due vallate solcate dai fiumi Gianocanense e Giovinale (o San Giovinale), oggi volgarmente chiamati Carpino e Sordo, era strategicamente molto importante. Nel 263 a.C., Roma, dopo la faticosa vittoria sui Sanniti, fondò a Isernia una colonia latina. Durante la guerra sociale, la città fu occupata dagli Italici i quali vi collocarono la loro capitale. Silla la ridusse ad un cumulo di macerie, ma in seguito Aesernia fu ricostruita ed elevata al rango di municipium; e con l’età cesariana ed augustea attraversò un periodo di splendore.
Con la caduta dell’impero romano Isernia subì un destino analogo a quello di altre città; venne distrutta nel 456 dai barbari e, nel IX secolo, per ben tre volte subì le incursioni saracene. Durante il dominio normanno, Isernia fece parte della contea di Molise. Nel periodo svevo fu terra regia, unica nel Molise ad avere tale veste giuridica. Nel secolo XIII a Isernia nacquero personaggi che svolsero un ruolo di primo piano sulla scena italiana ed europea, quali papa Celestino V e il giureconsulto Andrea d’Isernia. Il 26 luglio 1805 un violentissimo terremoto colpì il Contado e ad Isernia vi furono numerose vittime e ingenti danni ai fabbricati. Nel 1860 gli isernini aderirono alla reazione borbonica contro i piemontesi. Calamità naturali e guerre, nel corso dei secoli, hanno più volte sconvolto la città. Più che per ogni altro tragico evento, Isernia ha subito vittime a causa dei bombardamenti del settembre del 1943; gli anglo-americani rasero al suolo quasi un terzo dell’abitato e provocarono la morte d’un altissimo numero di persone. Il 3 marzo 1970 Isernia è stata elevata a capoluogo di provincia Arte, cultura, ambiente Fin da epoche remote ad Isernia si sono svolte fiere importanti. Tra le più antiche c’è quella dei santi Nicandro e Marciano, di cui si trova menzione in una pergamena contenente alcuni privilegi concessi, il 19 ottobre 1254, alla città di Isernia da Ruggero conte di Celano e di Molise. Fra i privilegi figura l’esenzione dalle tasse per chi partecipava alla fiera. Altra fiera importante è quella che ha luogo il 26 e il 27 settembre, in occasione della festa dei Santi Cosma e Damiano. La fiera più caratteristica di Isernia è certamente quella legata alla ricorrenza dei santi Pietro e Paolo, ossia la fiera “delle cipolle”, così detta perché vi si fa mercato di grandi quantità di bulbi di cipolle, che vengono presentati agli acquirenti in mucchi costruiti con grande pazienza. Vi accorrono ad offrire la loro merce tutti gli agricoltori di Isernia, di Venafro e di altri luoghi vicini. Isernia è collocata su una zona collinare tra i valloni dei fiumi Carpino e Sordo, ed è circondata da fitti boschi. La città si estende, attraverso tutte le sue bellezze archeologiche e artistiche, dal Paleolitico all’epoca sannitica e all’età benedettina, fino alle soglie del Rinascimento, come dimostrano la Cattedrale, la Fontana della Fraterna e il Ponte Cardarelli. Isernia è definita la città dei merletti, perché la sua principale attività artigianale è la preziosissima lavorazione dei merletti al tombolo. Le caratteristiche fisiche del territorio fanno del paesaggio di Isernia e dintorni una meta imperdibile per gli amanti della montagna, degli animali e dell’ambiente. |